
Fiat e Argentina, default contemporaneo
In questi ultimi giorni si è verificato l’ennesimo default dell’Argentina dopo quello accaduto alcuni anni fa che ancora è nei ricordi di tutti gli argentini.
In contemporanea con il dramma argentino si è verificato anche il default della Fiat la cui assemblea azionaria nei prossimi giorni deciderà quale sarà il futuro definitivo della nuova struttura societaria in fusione con Chrysler.
Per ora l’unica cosa sicura è che la nuova sede sarà in Olanda mentre la sede legale a Londra e tutta la società verrà quotata a Wall Street.
E’ sicuramente un periodo molto importante per la Fiat da quando ha deciso, attaverso le manovre dettate dal suo general Manager Sergio Marchionne di diventare grande e raggiungere l’internazionalità.
Tutte queste manovre come influiranno nell’intraday delle azioni Fiat?
Come inizio non è decisamente dei più rosei con le azioni che hanno fatto segnare un meno 3%, dato del tutto in linea con le altre azioni quotate sul FTSE Mib che in prima persona accusa tutta la situazione nebulosa argentina e come cause secondarie vi è il crollo della banca portoghese “Espirito santo” e l’attesa dei dati di disoccupazione americani previsti come non molto rosei.
Oltre questo anche la situazione del Governo Renzi non aiuta sicuramente dato che proprio le riforme sul Senato non sembrerebbero più così semplici da attuare come si pensava.
Per la prima volta la maggioranza è andata sotto e molti addetti ai lavori già parlano di un ritorno alle urne.
Non si può parlare già di crisi ma il 40% ottenuto alle elezioni europee non serve per le attuali camere e il Governo Renzi si trova a camminare sulle spine.
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